L’espansione verso sud del regno di Mitanni, che aveva costituito un impero nella Mesopotamia settentrionale, fece declinare l’influenza egiziana in Siria e in Palestina e spinse il faraone Tutmosi III ad affrontare, intorno al 1480 a.C., una coalizione siro-palestinese di 330 principi presso la città di Megiddo, porta della Mesopotamia. L’armata dei principi attaccò gli egiziani, ma Tutmosi, forte di truppe mercenarie e dei carri da guerra trainati da cavalli, contrattaccò di sorpresa, all’alba, dividendo l’esercito su tre fronti. Gli egiziani, invece di incalzare, si fermarono, secondo la consuetudine, a saccheggiare l’accampamento nemico, dando così il tempo all’esercito della coalizione di rifugiarsi nella città che, prima di cedere, sopportò sette mesi di assedio.